In una lunga intervista a Lazio Style Radio, il direttore della comunicazione laziale Stefano De Martino ha chiuso il caso Luis Alberto e parlato di molto altro.
Ecco le sue parole:


"Non vediamo l’ora di riprendere con il calcio giocato. La trasferta di Crotone sarà insidiosa, i rossoblù hanno dimostrato di non meritare quella classifica. Classifica che è molto corta, e con due vittorie si possono raggiungere posizioni prestigiose. La tradizione dice che la Lazio non ha fatto benissimo in Calabria, ma la vittoria sabato è fondamentale. L’inizio di campionato è stato molto impegnativo, avendo affrontato Atalante, Inter e Juventus. Ora sulla carta ci sono partite più agevoli, ma non sarà facile affrontare squadre in difficoltà in classifica, a cominciare dal Crotone. La concentrazione è massima, i biancocelesti non hanno mai abbassato i ritmi"

"Il recupero di Lulic è sulla strada giusta, speriamo di averlo presto. Sarà un nuovo acquisto sulla fascia sinistra, ci auguriamo già che sia disponibile a partire da dopo la sosta. Credo che la rosa sia stata costruita bene e con tante alternative per ruolo: la difficoltà sta nell’averle sempre e tutti a disposizione".

IMMOBILE – "Ciro è dispiaciuto per questa alternanza dei tamponi, c’è confusione anche per altri casi simili. Mi auguro che nei prossimi controlli venga fatta chiarezza. Immobile è fondamentale per noi e per la Nazionale. Attendiamo notizie nelle prossime ore, sperando siano positive. Siamo sempre in contatto, aspettiamo i tempi giusti. Lui è sereno, per quello che si può dire". 

"Le regole valgono per tutti, anche per un giocatore straordinario come Luis Alberto. Qui è fondamentale, tutti credono in lui, è ben voluto. Lo spagnolo ha spiegato di aver capito l’errore commesso. La società è sempre intervenuta quando andava fatto e Luis Alberto lo sa. I giocatori devono rispettare le regole che abbiamo istituito, rappresentando questa squadra e questo popolo, anche nella vita privata devono essere consapevoli di questo. Può succedere che venga espresso un malumore su alcune questioni, limitandosi però a dei commenti. Chi fa parte di questa società ha sempre rispettato le regole. Il caso Luis Alberto è chiuso".

"La presa in giro di Max Giusti su Claudio Lotito diverte, non è un problema. Per quanto riguarda l’astio, c’è sempre stato nei nostri confronti dagli anni ’80. Questo è una costante di un certo tipo di stampa. I motivi? Non ce n’è uno scatenante. Il presidente può aver generato malumori, ma noi siamo sempre andati avanti credendo nelle nostre battaglie. Noi lavoriamo e non ci meravigliamo più, cerchiamo di portare risultati, vogliamo far divertire i tifosi. Purtroppo non si può cambiare la testa della gente. Sul caso dei tamponi noi non possiamo aggiungere altro seguendo la scelta della società visto che c’è un’indagine in corso. Quando tutto ciò sarà chiuso, poi prenderemo provvedimenti nei confronti di chi è andato oltre il consentito e chi non ha avuto un comportamento deontologico e non ha avuto lucidità. Sicuramente alla fine risponderemo. Non passerà nulla inosservato. Certe situazioni non cambieranno, ma basta non leggerli e non ascoltarli".

"Sui tamponi c’è sicuramente da rivedere questo tipo di sistema. Non siamo noi che dobbiamo dare spunti di riflessione. Sicuramente non c’è chiarezza su tanti aspetti e siamo qui aspettando di sapere se le cose sono state fatte bene o meno. Viviamo nell’incertezza dovendo contemporaneamente preparare le gare. Lavoriamo con i protocolli approvati e proseguiamo". 

"Questo gruppo ha grande spirito di sacrificio e si è visto quando, nonostante vada in trasferta europea in 13, risponde come ha risposto. Questo fa capire che il nostro tipo di lavoro ha costruito una base solida e dato delle certezze. Non facciamo mai il passo più lungo della gamba in sede di mercato e questo comporta la sanità economica della società e vedere questi risultati fa molto piacere. Quello che rimane oggi e quello che abbiamo di fronte agli occhi è una squadra sana e rispettata in Europa e ciò è grazie al modello gestionale impostato dalla presidenza". 

"Sono convinto che se non ci fosse stata la pandemia saremmo stati Campioni d’Italia. Dico questo perché, vivendo la situazione dall’interno, si era creata una situazione inarrestabile, avevamo un solo impegnosettimanale a differenza delle nostre concorrenti e non avremmo avuto tutti quegli infortuni. Quest’anno è un campionato molto aperto, dove chi era dato per favorito (Inter e Juventus) sta facendo fatica. Tutti sono competitiva, ma con qualche difficoltà. Vedremo ciò che succederà".

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